L’intelligenza artificiale potrà presto prevedere i terremoti

25 marzo 201716 commenti
Spesso l'uomo non può nulla di fronte alla forza distruttiva della Natura. Presto però, i terremoti potrebbero essere previsti e anticipati. Come? Grazie all'intelligenza artificiale.

Il team di scienziati guidato da Bertrand Rouet-Leduc, del Los Alamos National Laboratory, in New Mexico, è riuscito ad individuare uno schema nei suoni prodotti dallo scricchiolio della terra durante un terremoto. Il team di ricerca ha così istruito l’intelligenza artificiale a riconoscere i terremoti grazie al machine learning.

Ascoltando le onde acustiche emesse dai terremoti riprodotti in laboratorio, la macchina è riuscita a captare e decifrare i rumori provocati dallo sgretolarsi della terra e a prevenire il sisma. Il compito di questo sistema di intelligenza artificiale è dunque quello di riconoscere i segnali che la terra ci dà prima del manifestarsi di un terremoto.

Benché gli scienziati siano impegnati da decenni nell’analisi di fenomeni come le emissioni di radon o le variazioni di onde elettromagnetiche, nulla sino ad ora è stato in grado di prevedere in maniera accurata le scosse sismiche. Per questo motivo il sistema realizzato in New Mexico potrebbe risultare rivoluzionario. Tuttavia, al momento la macchina è stata impiegata solo in situazioni riprodotte in laboratorio. Seppur molto fiduciosi, gli scienziati promotori del progetto sottolineano come le condizioni dei test siano differenti da quelle reali. Si tratta comunque di un impiego straordinario dell’intelligenza artificiale che merita sicuramente attenzione.

  • Speriamo sia vero, finora nessun sistema è stato in grado di segnalare con anticipo adeguato, né terremoti né eruzioni vulcaniche.

  • Antonio Imperatrice

    Si chiama matematica frattale, la stiamo studiando anche in italia. Qui a Roma all’università di Tor Vergata siamo riusciti a ricavare con buona precisione la condizione di incipiente collasso di un sistema, tra cui anche terremoti.

    • Max 137

      E’ l’italiano che a Tor Vergata proprio non riescono a “ricavarlo”…

      • Antonio Imperatrice

        Ciao Max! Perché lo dici?

        • Max 137

          Davvero?

          • Antonio Imperatrice

            Sì, davvero. Mi dispiace se secondo te ci sono errori nel mio commento. Non ho la pretesa di pensare che siano tutti ingegneri e, di conseguenza, nel tentativo di semplificare i concetti, capita spesso che non si riesca a trovare la terminologia più appropriata. Ti invito tuttavia a badare al sodo dei commenti che ti capita di leggere perché questo è un forum tecnico e non l’accademia della crusca. L’italiano è una lingua difficile, e da quel poco che ho letto di ciò che spesso scrivi, nessuno è esente da errori. Rinnovandoti l’invito a confrontarti sul forum in maniera più costruttiva e amichevole, ti mando i miei saluti e ti auguro una buona Domenica.
            Antonio

          • mikronimo

            Mi sfugge quale sia l’errore, visto che ricavare è sinonimo di ottenere e voi avete ottenuto dei dati che indicano che il sistema in questione stava per collassare, cioè scaricare l’energia della faglia, altrimenti detto terremoto; il punto è un altro: con quanto tempo di preavviso si possono ottenere queste previsioni?

          • Antonio Imperatrice

            Ciao mikronimo, ti spiego brevemente cosa accade: qualsiasi sistema, che sia una trave caricata o che sia una faglia, emette dei “rumorini”. Ti sarà capitato di sentire scricchiolii negli istanti subito precedenti a un collasso, bene quegli scricchiolii in realtà ci sono sempre, anche quando noi non li sentiamo e la matematica frattale studia con quale ordine, con quale frequenza avvengono questi scricchiolii. Quando l’ordine è casuale, sparso significa che siamo lontani dalla rottura, ma quando questi rumori iniziano a seguire un “ritmo” ben definito significa che ci stiamo avvicinando al collasso! Pertanto alla tua domanda non c’è una risposta ben precisa, possono impiegare millenni a ordinarsi questi rumori o pochi istanti, dipende da una serie di fattori tra cui ovviamente l’energia in ballo. Spero di averti chiarito un minimo la faccenda!

          • mikronimo

            Quindi purtroppo, almeno per il momento, anche questo sistema di previsione, potrebbe essere poco efficace…

          • Antonio Imperatrice

            Poco efficace no, non è la sfera di cristallo ma è comunque un validissimo aiuto per capire quanto è rischiosa una zona. Ti farà piacere sapere che in Giappone già lo utilizzano in via sperimentale per i terremoti!

          • mikronimo

            Non può che farmi piacere che il sistema possa dare un qualsiasi aiuto.

          • Anders Ge (f.k.a.”usagisan”)

            Un po’ per volta si arriverà.
            Ma bisogna iniziare da qualche parte e mi pare che questo sia un ottimo inizio.
            Bravi.
            Voi e loro.

    • Achille D’Alessio

      Salve Antonio, sono un architetto e collaboro con una società che vorrebbe realizzare un qualcosa a riguardo ma non avendo alcune competenze mi farebbe piacere se lei potesse aiutarci; è possibile avere un suo recapito e magari incontrarci per parlarne?
      In attesa di sue notizie la saluto

  • rexandrex

    Bravi, la ricerca in questo campo dovrebbe essere finanziata maggiormente,invece di spendere un sacco di soldi in armamenti

  • Tersicore1976

    Ok, ma con quante ore di anticipo o giorni di anticipo?
    Fosse in grado di prevedere il “Big One” in Giappone con 5 ore di anticipo, sai cosa se ne fanno di fronte ad un terremoto di scala 8? Un piano di evacuazione quante ore/giorni avrebbe bisogno?
    Non è come un “Allarme Uragano” in cui le persono possono rifugiarsi in cantina. Per evitare un terremoto dovrebbero allontanarsi di quanti Km? E quante persone?
    O si avvisano per tempo, o scoppierebbe il panico per “nulla”.

    • Anders Ge (f.k.a.”usagisan”)

      Non è LA soluzione, ma un inizio.
      Ed è bene.