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Quando la concorrenza è un Inferno, ecco come Uber spia i competitor con il software Hell

File illustration picture showing the logo of car-sharing service app Uber on a smartphone next to the picture of an official German taxi sign in Frankfurt, September 15, 2014. A Frankfurt court earlier this month instituted a temporary injunction against Uber from offering car-sharing services across Germany. San Francisco-based Uber, which allows users to summon taxi-like services on their smartphones, offers two main services, Uber, its classic low-cost, limousine pick-up service, and Uberpop, a newer ride-sharing service, which connects private drivers to passengers - an established practice in Germany that nonetheless operates in a legal grey area of rules governing commercial transportation. REUTERS/Kai Pfaffenbach/Files (GERMANY - Tags: BUSINESS EMPLOYMENT CRIME LAW TRANSPORT)

Uber ne sa una più del diavolo e per non lasciarsi sopraffare dalla concorrenza ha fatto ricorso ad un software per spiare i propri competitors.

Hell è il programma con il quale, tra il 2014 e il 2016, Uber avrebbe monitorato Lift, il suo maggiore concorrente. Si tratta di di software capace di simulare falsi account di utenti, in maniera da poter monitorare la posizione dei driver al servizio della concorrenza. Questo espediente tecnologico affiancherebbe un altro strumento infernale, chiamato però Heaven (paradiso) con il quale il servizio di car sharing avrebbe spiato ex fidanzate e vip.

Hell sarebbe quindi un vero e proprio strumento di spionaggio industriale con il quale Uber tenterebbe di controllare i movimenti, gli orari di lavoro e le location maggiormente frequentate dai driver del rivale. In questo modo il servizio di car sharing può avere accesso ai prezzi di Lift, proporre tariffe migliori e scoprire quali driver offrono servizio ad entrambe le compagnie. 

Per il momento si tratta soltanto di rumor, ma non ci stupirebbe scoprire che si tratta di notizie vere e fondate. D’altronde, come abbiamo ricordato nelle righe precedenti, Uber non è certo famoso per giocare pulito. Il monitoraggio sleale nei confronti di Lift potrebbe costare caro al gruppo di Kalanick su cui potrebbe pendere presto un nuovo capo d’accusa.